Dolcetto d'Alba Tiglineri DOC 2021

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 100% Dolcetto
Gradazione : 14,00%
Anno : 2021
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 16-18 gradi
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Regione: Piemonte

Formato: 0,75 LT

Anno: 2021

Gradazione: 14,00%

Temperatura Servizio: 16-18 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 15 anni

Vinificazione: Sette giorni di fermentazione a temperatura controllata con rimontaggi e follature giornaliere. Sei mesi di affinamento in acciaio e barriques di secondo passaggio.

Uvaggio: 100% Dolcetto

Abbinamento: Risotto ai porcini, al tartufo, alla salsiccia; spezzatino e ossobuco con polenta.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: Via Fontane 18/A La Morra (CN)

Un Dolcetto d’Alba profumatissimo di fiori e frutti maturi, brioso ed invitante, ma anche complesso e profondo, in continua evoluzione aromatica. Il Dolcetto d'Alba Tiglineri DOC nasce nei vigneti di La Morra, Monforte e Sinio, da uve coltivate in regime di coltivazione biologica, come tutta la produzione aziendale, e come tutti i vini Enzo Boglietti esprime nei profumi e nei sapori il meraviglioso territorio delle nostre Langhe.

E’ la bella storia di una famiglia che ha ereditato dai nonni pochi ettari di terreni in Comune di La Morra dove, oltre a latte, carne e cereali si coltivava anche l’uva: uva che veniva puntualmente venduta, o al massimo vinificata per il consumo domestico. Dal 1991 in poi le cose sono cambiate: Enzo Boglietti, con intuito e lungimiranza, supportato dai consigli di fidati amici produttori, inizia la sua avventura nel mondo del vino, che ben presto porta buonissimi frutti. Oggi, insieme ai figli Linda e Matteo, Enzo Boglietti si occupa dei suoi ventidue ettari di vigna nei comuni di Barolo, Monforte, Roddino Serralunga e Sinio, coltivati in regime di coltivazione biologica, con la consapevolezza di operare in un terroir unico al mondo. L’impiego di metodi e prodotti naturali, le fermentazioni spontanee, gli affinamenti sapienti contribuiscono alla nascita di vini e di Barolo meravigliosi, che parlano del territorio, anzi, per dirla con le parole del produttore “sono essi stessi territorio, perché il territorio se lo portano dentro”.